REDAZIONALI

LETTERATURA, STORIA, MODA E MUSICA. DIVERSE ARTI UNITE IN UN UNICO EVENTO. DIVERSE ARTI PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL FILO DEL TEMPO”, DI GLORIANA ORLANDO E MARIELLA BONASERA

20 Aprile 2018: Si era raccontata poco tempo fa, parlandoci delle sue opere e dei suoi scritti. Si era confidata con noi spiegandoci cosa l’aveva spinta a diventare una scrittrice. Si era abbandonata nelle righe di una bella ed intensa intervista per farci conoscere le sue passioni: la letteratura, la storia, l’arte in ogni sua forma. E adesso la ritroviamo in un contesto nel quale la sua letteratura si mescola realmente con le altre arti. Con la moda, con la musica e con la storia.
sonialafarinanews.it ha il piacere di parlarvi ancora una volta della scrittrice Gloriana Orlando, stavolta, nello specifico, della presentazione del suo libro, Il filo del tempo (Algra Editore), scritto a quattro mani con l’amica Mariella Bonasera. Non solo. Come già accennato, non si tratta solo della presentazione di un’opera, ma di un evento particolare dove diverse arti si mescolano tra di loro.

Ieri mattina l’Accademia di Belle Arti e la Cattedra di Storia del Costume per lo Spettacolo hanno realizzato un importante evento con la presentazione del libro Il filo del tempo di Gloriana Orlando e Mariella Bonasera, una sfilata con abiti stile anni ’20 realizzata dal docente di storia del costume Vittorio Ugo Vicari e gli alunni dell’accademia e il tango Emancipatiòn di Osvaldo Pugliese ballato da Pietro Bongiovanni e Valentina Aversa della scuola di danza Kladeios di Tremestieri. Ad organizzare l’evento la docente di Storia del Costume per lo Spettacolo Liliana Nigro, nel ruolo di moderatore il giornalista Sergio Sciacca.

Ma partiamo dal libro: Il filo del tempo è il filo conduttore di questa giornata, il filo che lega le diverse arti che si sono tra loro mescolate. «È un romanzo storico – spiega Gloriana Orlando – che nasce dal ritrovamento casuale di una scatola di scarpe piena di lettere che la nonna della mia amica Mariella Bonasera, con cui ho scritto appunto il libro, aveva scambiato con il marito che era al fronte durante la prima guerra mondiale. È un epistolario completo, perché comprende sia le lettere che lei scriveva al marito che le risposte. E da questo abbiamo ricostruito un pezzo di storia italiana e catanese in particolare, perché la guerra è stata vissuta anche a Catania sebbene il fronte fosse lontano. È un libro al femminile (anche se poi in realtà ci sono tanti personaggi maschili) perché le donne hanno portato il peso della guerra, perché le donne erano rimaste da sole a tenere in piedi la società e l’economia».

E le quattro mani che hanno scritto Il filo del tempo sono di due donne, di due amiche che hanno deciso di lavorare insieme per realizzare questa bellissima opera. «L’esperienza a quattro mani – racconta la scrittrice Gloriana – è stata bellissima, perché ci siamo trovate in perfetta sintonia. Difatti alla fine neanche noi distinguiamo cosa ha scritto l’una e cosa ha scritto l’altra. La mia amica Mariella ha raccontato soprattutto la parte vera del della vicenda, cioè il contenuto delle lettere, e ha ricostruito i personaggi reali. Io ho inventato molto perché in realtà l’altra coppia di cui si parla nel libro riguarda i miei nonni dei quali ho poche informazioni perché sono morti quando io ero piccolissima. Ho inoltre inventato tutto il contesto, i personaggi minori e ho tessuto insieme i vari elementi».
E proprio in questo contesto si inseriscono perfettamente anche le altre due arti mostrate durante l’evento, la moda con i costumi degli anni ’20, ovvero gli anni appena successivi alla prima guerra mondiale, e la musica, per le scene di ballo raccontante nell’opera. «È stata una giornata particolare quella di ieri – aggiunge Gloriana Orlando – mi riempie di gioia il fatto che la professoressa Liliana Nigro abbia proposto questo evento così diverso dal solito. Quella di ieri non è stata una presentazione tradizionale: il professore Vittorio Ugo Vicari ha raccontato come sono nati questi costumi ispirati agli anni ’20, modelli di una famosa stilista di quegli anni, Madeleine Vionnet, che lui ha recuperato. E Il tango perché nel libro ci sono delle scene in cui i protagonisti vanno a ballare in una famosa birreria svizzera, in via Manzoni di fronte la Questura, che adesso non c’è più».

Ruolo fondamentale di questa giornata è stato quello di chi ha reso possibile tutto ciò, di chi con passione e tanto impegno ha organizzato l’evento, la docente Liliana Nigro. «Io conosco Gloriana Orlando come amica e come donna di cultura e tutte le volte che ci siamo trovate a parlare o a dibattere su qualcosa ci siamo sempre trovate su uno stesso filo conduttore che ci faceva immaginare di avere delle lenti culturali similari. Non conoscevo Il filo del tempo, ho voluto “ascoltare” l’opera. Io ho un vizio molto strano: non leggo mai i libri prima della loro presentazione, perché mi piace indagare sugli autori e farmi raccontare da loro, in questo caso due autrici, quali sono le motivazioni che le hanno portate a scrivere e cosa andiamo a trovare in questo passaggio letterario».
«Ma questo ho cominciato a leggerlo e mi ha appassionato subito, mi ha colpito il periodo di guerra – aggiunge Liliana Nigro – mi ha colpito la fragilità di alcune donne e di alcuni uomini che a causa della guerra hanno completamente cambiato la propria esistenza. Mi ha colpito il coraggio di andare avanti alla miseria, parlo della miseria non solo economica ma umana. Mi ha colpito la forza di due donne realmente esistite e realmente chiamate entrambe Concetta (ma per capire meglio la vicenda del romanzo è stato cambiato il nome di una delle due). Mi ha colpito la parte modaiola del libro».
E riguardo appunto la moda e la musica che insieme alla letteratura e alla storia hanno caratterizzato l’evento di ieri, la professoressa Nigro spiega: «io ho sempre inteso l’Accademia di Belle Arti un’arena culturale dove chiunque abbia piacere di portare avanti e di esporre il proprio creare artistico, da parte mia, del direttore e dell’Istituzione che rappresento, trova sempre le porte aperte. Gloriana Orlando lo merita, lo merita perché da tempo è attenta a quello che succede intorno e attorno. E quindi mi faceva piacere portare in accademia non solo libri che interessano la moda ma anche un romanzo storico come questo. E mi faceva piacere unire le diverse arti con la musica, portando qui dei ballerini di tango perché nel libro si parla di danze “sconvenienti” e vedo il tango come un ballo peccaminoso, e con la sfilata degli abiti realizzati dal collega Vicari».

A spiegarci meglio la moda, la sfilata e gli abiti, il professore Vittorio Ugo Vicari: «quest’anno ricorre il centenario della fine della prima guerra mondiale e abbiamo voluto rendere omaggio a questo episodio grave e ma importante della nostra storia con tutta una serie di abiti, i quali sono stati desunti da cartamodelli originali di reperti che sono conservati nei principali musei italiani, europei e americani. Con questo repertorio di cartamodelli, che vanno dal 1901 al 1918, abbiamo inteso fare un ragionamento con gli allievi per abituali al taglio storico, alla cucitura storica e alle modalità di ricamo storici. Il periodo mostrato è un periodo di trapasso tra la Belle Époque a quello che verrà nella moda definito Periodo Charleston. Ho cercato di contestualizzare il mio intervento intorno al libro della nostra autrice e intorno a questa importante ricorrenza del 1918».

E proprio con la sfilata e con il tango si è concluso l’evento di ieri mattina. Non la presentazione classica di un’opera, ma un evento a 360 gradi, un evento che ha coinvolto diverse brillanti menti, diversi stili di arte, un’arte che è letteratura, è storia, è moda, è musica. Un’arte che in qualsiasi forma essa sia è sempre ARTE.